“COLLANA” ANCORA CHIUSO: IL CIRCOLO POSILLIPO APPOGGIA LE DICHIARAZIONI DI VALERIO CUOMO

19/02/2018 In Editoriale

IL POSILLIPO CONDIVIDE LO SFOGO DELLO SPADISTA VALERIO CUOMO SULLA CHIUSURA DELLO STADIO COLLANA

Da vicepresidente sportivo di un glorioso club come il Circolo Posillipo ho ritenuto giusto commentare e appoggiare le dichiarazioni che lo spadista Valerio Cuomo oggi ha pubblicato sul suo profilo Facebook; condivido non solo perché Valerio è un campione, figlio di un olimpionico, Sandro Cuomo, nato sportivamente al Posillipo, nipote di uno dei migliori maestri di spada italiana, Aldo Cuomo, maestro di spada del Posillipo e neanche perché fra quei ragazzi, orfani del Collana, ci sono anche i miei figli spadisti del club partenopeo, ma lo appoggio soprattutto per motivi che riguardano il bene del paese e della nostra città!

Mi chiedo e vi chiedo: aprire palestre e centri fitness, aumenta linearmente la “cultura dello sport”? A mio avviso aumenterà la possibilità di praticare sport, aumenteranno i finti praticanti, le vendite di attrezzature e abbigliamento, ma come con i libri, se li hai, ma non li leggi, la tua cultura resta invariata.
Oggi per fare sport basta poco, vai da un decathlon qualsiasi, spendi 100 euro e poi hai tutto per correre, nuotare, fare pesi e ginnastica a casa o in un parco. Ma se voglio aumentare la “cultura sportiva”, se voglio dare la possibilità di competere agonisticamente nelle categorie elite -livello olimpico per capirci-, devo investire sui maestri dello sport, su chi lo sport lo promuove da decenni o secoli, su chi ha bisogno di una piscina lunga 50 metri e profonda costantemente 2,5 metri, perchè altrimenti la fase di apnea non la posso allenare e alle olimpiadi non prendo medaglie; ho bisogno di una pista di atletica che mi dia la possibilità di allenarmi sul miglioramento delle fasi di gara, di una palestra che mi dia gli strumenti necessari a incrementare la forza e la potenza, di pedane di scherma regolamentari o di un bacino naturale o artificiale dove le corsie per far navigare barche e canoe siano presenti. Ho bisogno di risorse, altrimenti il contrastare il fenomeno “baby gang” con lo sport resta una bella foto e un articolo su di un quotidiano!

Dare risorse allo sport non significa far contento un campione come Valerio, ma ha un  significato molto più complesso e importante; significa dare risorse a tutta la società e soprattutto a quella parte della società che farebbe da locomotiva per essere un esempio per tutti, ma soprattutto per i giovani, sempre alla ricerca di punti di riferimento; per non parlare dell’impatto positivo che si avrebbe sul sistema sanitario, visto che in un anno, solo in Italia, spendiamo 9 miliardi di euro per combattere le malattie dell’OBESITÀ e soprattutto quelle infantili.

Vincenzo Triunfo

Vincenzo Triunfo

Per questo mi associo allo sfogo di Valerio e lo ringrazio per averci preferito e ribadisco che il Posillipo, come ha fatto, fa e farà, è a sua a disposizione sempre, per consentirgli di potersi allenare al meglio per le sue competizioni imminenti e future.

Vincenzo Triunfo
Vice Presidente Sportivo
C.N. Posillipo

Il link della lettera aperta di Valerio postata su Facebook.

SPORT COME ALTERNATIVA

24/01/2018 In Editoriale

LA RISPOSTA DEL CIRCOLO NAUTICO POSILLIPO ALLE BABYGANG

Offrire un’alternativa, offrire lo sport come alternativa. È con questa idea che il Circolo Nautico Posillipo di Napoli “risponde” al fenomeno delle baby gang a Napoli. E lo fa con un’immagine che stavolta vale davvero molto più delle parole: vale i sorrisi dei giovanissimi atleti del Posillipo, fotografati sul molo del sodalizio sportivo che diventano simbolo vero di quell’alternativa. Una risposta quella del Circolo Posillipo che ha già incontrato il favore di chi è costantemente impegnato sul territorio, difficile ma non impossibile, di Napoli, come il questore Antonio De Iesu, che ha voluto esprimere soddisfazione per l’impegno, dicendosi onorato di essere stato coinvolto dal Circolo Posillipo in occasione dell’iniziativa.

Vincenzo Triunfo

Vincenzo Triunfo

«Negli ultimi mesi non si parla d’altro in città. La situazione baby gang è di sicuro preoccupante ma Napoli non è solo micro criminalità, anzi», spiega il Vicepresidente sportivo del Circolo Enzo Triunfo, «le alternative alla camorra e alla violenza ci sono, e una di esse è proprio lo sport, basti pensare a quanti campioni di oggi hanno trovato la propria via d’uscita da contesti difficili attraverso la disciplina e l’impegno sportivo. Noi al Circolo siamo aperti alla città, a tutte le “zone” della città da sempre, proprio perché crediamo che lo sport possa rappresentare un canalizzatore di energie, positive. Quasi a dire che se questi ragazzini hanno così tanta “energia” e voglia di confrontarsi con un avversario, lo facessero con le regole dello sport; venissero da noi, ad usarla in una barca, in una piscina o su una pedana di scherma. Noi saremo felici di accoglierli!». Da qui l’idea dello scatto per rappresentare la volontà del Circolo Posillipo di non essere solo un luogo sportivo ma anche, e forse soprattutto, un luogo di impegno sociale.

Il Presidente Vincenzo Semeraro

Il Presidente Vincenzo Semeraro

«Quando abbiamo immaginato di rispondere con lo sport alla micro criminalità e al vuoto che spesso circonda i ragazzini di Napoli, ci è sembrata subito la risposta migliore che potessimo dare», afferma Enzo Semeraro, Presidente del Circolo Posillipo. «E questa foto è la rappresentazione di ciò che stiamo offrendo a quei ragazzi, ossia la possibilità di venire qui da noi, al Circolo e praticare sport, qualunque sport, di impegnarsi. Noi ci siamo. E il benestare del questore, che non è potuto intervenire ma che ci ha fatto arrivare il suo pieno appoggio, non fa che avallare ancora di più il nostro impegno per la città». «Siamo certi, aggiunge infine, Triunfo, che tra tanti giovani che ogni giorno restano ore in giro per le strade di Napoli a delinquere o a compiere atti di intimidazione ci potrebbero essere un po’ di medaglie olimpiche delle future nazionali italiane, il tutto sta nel canalizzare questo potenziale nei modi e tempi giusti. Noi siamo pronti e la sfida è lanciata».

ILMATTINO.IT di Lunedì 22 Gennaio 2018 ©RIPRODUZIONE RISERVATA


“Una centrale nucleare per produrre energia funziona in base allo stesso principio fisico, la fissione dei nuclei pesanti, con il quale funzionano le bombe nucleari, ma lo sfrutta in modo diverso. Il tutto sta nel convogliare l’energia in maniera tale che invece di creare distruzione si possa creare energia sfruttabile e benessere. Qui è la stessa cosa, creare i presupposti per indirizzare quelle energie verso qualcosa di costruttivo e non la distruzione

Vincenzo Triunfo
Vice Presidente Sportivo
C.N. Posillipo

Foto di: Nunzio Russo, Alessandro Garofalo, Aldo Cuomo

POSILLIPO 2.0 – LO SPORT CHE FINANZIA LO SPORT

27/11/2017 In Editoriale, News

La struttura sportiva del nostro club è costituita da 8 discipline diverse, di cui 7 sono specialità Olimpiche e in 5 di queste -Canottaggio, Nuoto, Pallanuoto, Scherma e Vela- il Club rossoverde negli ultimi 35 anni è riuscito a portare tantissimi atleti alle Olimpiadi estive a partire da Los Angeles ’84.

Contestualmente la vocazione sportiva del Posillipo da l’opportunità a migliaia di ragazzi di praticare attività sportiva di base all’interno della sede di via Posillipo 5 e dei siti esterni gestiti dal sodalizio rossoverde; una vera fabbrica dello sport multi sito, con tutte le difficoltà relative alla gestione di una così ampia offerta sportiva e una così elevata specializzazione, che ha consentito al Club di Mergellina di salire innumerevoli volte sul tetto del mondo.

Circolo Posillipo Vista aerea drone

Circolo Posillipo Vista aerea

Purtroppo negli ultimi anni, la difficile situazione economica relativa all’intero sistema sportivo italiano, il sempre più esiguo finanziamento che il nostro paese dedica allo sport di base, ma anche all’alta specializzazione olimpica e le sue importanti ricadute nell’ambito della vita sociale e sportive del CN Posillipo hanno portato ad un sempre più accentuato decremento degli investimenti, sia sul capitale umano, costituito dagli atleti, che nel settore delle infrastrutture e attrezzature necessarie alla pratica sportiva, evidenziando la necessità di un cambio di direzione.
Cambio di direzione che può avvenire solo partendo da un assunto, che è alla base anche degli investimenti in sport di massa come il calcio. Lo sport deve autosostenersi e deve ricercare il suo equilibrio economico finanziario.

La stessa legge dello stato 147/2013 prevede che per il raggiungimento di tale obiettivo, sia il pubblico che il privato, devono mettere in campo ogni soluzione tecnica, commerciale e di marketing per far si che lo sport possa continuare a vivere e svilupparsi al meglio; attingendo anche da attività non strettamente correlate alla disciplina sportiva stessa.
Tra i principali motivi che hanno spinto il legislatore a imporre queste condizioni, c’è probabilmente la convinzione che per un effettivo rilancio dell’impiantistica sportiva non si possa prescindere dall’intervento dei capitali privati e, d’altro canto, solo con queste premesse si può auspicare a far divenire l’impiantista sportiva un possibile ed attrattivo “asset class” per gli investitori.
Questo è possibile solo se guardiamo l’impianto sportivo come ad un immobile inserito in un territorio, considerando la funzione sportiva come il driver principale fra quelle che la struttura deve assicurare e immaginandone altre connesse alla riqualificazione o costruzione dell’impianto. Un impianto sportivo può essere visto come “tetto” di una serie di attività e funzioni che si svolgono sotto ed attorno ad esso: commerciali, ricreative, sociali, sportive.

Lo sviluppo parte sicuramente dagli investimenti sulle infrastrutture e sulle attrezzature, la riqualificazione degli ambienti è alla base per poter fornire le condizioni migliori a coloro che desiderano praticare attività sportiva sia con fine amatoriale che prettamente agonistico.

Il risultato finale dovrà essere l’autosufficienza economica e finanziaria, che potrà anche essere una spinta per lo sviluppo dell’intero territorio circostante con la diffusione di una cultura sociale e sportiva che sono alla base di una società moderna che ha nelle sue priorità gli obiettivi sociali e di rigenerazione urbana.

Piscina Poerio

Piscina Poerio

Chiaramente ci auguriamo che lo Stato farà la sua parte e che valuti le innumerevoli ricadute positive di un sistema così ideato, assolutamente notevoli in termini di risparmi economici per l’intero sistema paese; basti pensare alla spesa sanitaria che in Italia, solo per l’obesità, è a dir poco preoccupante, in particolare per i giovani.

Nel nostro paese le persone obese sono 5,5 milioni, con oltre 100mila nuovi casi all’anno e un impatto economico stimato in 9 miliardi di euro l’anno: tra i fattori considerati, oltre ai costi sanitari in senso stretto, anche calo di produttività, assenteismo, mortalità precoce. L’obesità grave è infatti un importante fattore di rischio per diabete, malattie cardiovascolari, malattie muscoloscheletriche e tumori; il poter prevenire, soprattutto con stili di vita promossi negli ambienti sportivi, ridurrebbe tale spesa sensibilmente nell’arco di pochi anni.

In conclusione l’attività sportiva rimane e rimarrà il patrimonio più grande che un club come il nostro può avere e con la corretta programmazione e individuazione degli investimenti, nonché le partnership con il pubblico e i privati, lo sport sarà certamente il driver del rilancio economico dell’intero club Rossoverde.

Vincenzo Triunfo
Vice Presidente Sportivo
C.N. Posillipo

AL POSILLIPO LO SPORT SI FA IN SICUREZZA

29/09/2017 In Editoriale, News

LO SPORT AL POSILLIPO SI FA E SI FARÀ IN CONDIZIONI MIGLIORI PER TUTTI. ANCHE PER I DISABILI

In tre mesi sono passato da affossatore della pallanuoto a colui che vieta il nuoto ai disabili per dare spazio alla pallanuoto.
Fra tre mesi sul Mattino verrò menzionato come colui che ha tolto spazio alle persone anziane per dare spazio ai giovani atleti, fra sei mesi come colui che ha tolto le aree inutlizzate del Circolo per dare posto a coloro che hanno bisogno di spazi fisici per allenarsi, etc etc.

Ma veniamo alla questione di oggi “Al Posillipo abbiamo riorganizzato la corsia nuoto per i disabili, abbiamo trovato il modo di rendere più sicuro il corso di nuoto di questi ragazzi e solo perchè a due settimane dall’inizio dei corsi non avevamo ancora fissato gli orari, proprio per evitare che loro nuotassero, come accadeva gli altri anni, in una condizione di “non totale sicurezza”, ci vediamo sulla prima pagina del Mattino che scrive una serie di cose, a dir poco, imprecise. Il nuoto per i disabili al Circolo Nautico Posillipo si pratica e si praticherà in condizioni migliori rispetto a prima.”

Vincenzo Triunfo
Vice Presidente Sportivo
C.N. Posillipo

PALLANUOTO – POSILLIPO 2.0

25/08/2017 In Editoriale

Il nuovo corso della pallanuoto posillipina parte da un tipico ed utilizzatissimo simbolismo informatico: “2.0”!

Questo perché, dopo la versione stupenda del “Posillipo 1”, ci sono state negli ultimi anni quelle degli “uno punto due”, “uno punto tre” etc. che non sono tanto piaciute, né hanno avuto un successo degno del nome Posillipo.

L’innovazione di quest’ultima versione Posillipo, però, è radicata nella storia del Sodalizio, come la scelta caduta sul nuovo direttore tecnico del settore pallanuoto, Carlo Silipo, bandiera rosso verde da oltre vent’ anni, un atleta che è entrato nella hall of fame mondiale della disciplina ed ha dimostrato tutto il suo valore dentro e fuori dall’acqua. Totalmente nuova è la formula adottata: non più collocato in panchina, ma chiamato a gestire e coordinare tutta la sezione pallanuoto, dalla massima serie, passando per le formazioni giovanili, fino alle leve dei pulcini dell’Under 11.

Un coordinamento che, ci auguriamo, possa dare la giusta impronta e che sia in grado di far nascere ancora tanti nuovi campioni, com’è nella storia del Posillipo. Campioni come Vincenzo Renzuto Iodice, per citare l’ultimo in ordine di tempo, che, a malincuore e nostro malgrado, abbiamo dovuto salutare per una sua scelta di andare all’estero e di giocare in una squadra che nel mondo delle piscine è considerata il “Barca” della pallanuoto.

Non dobbiamo, infine, dimenticare e dobbiamo ringraziare un allenatore come Mauro Occhiello che in questi anni ha svolto il suo compito in un mare in tempesta e che speriamo, in un immediato futuro, di poter rivedere all’interno di un gruppo vincente come il Posillipo merita di avere.

Sempre forza Posillipo.

Vincenzo Triunfo
Vice Presidente Sportivo
C.N. Posillipo

BARCELLONA, NOVE AGOSTO MILLENOVECENTONOVANTADUE

09/08/2017 In Editoriale

RICORDO DI UNA STORICA IMPRESA

Venticinque anni fa l’oro olimpico del Settebello di pallanuoto.

C’era tanto Posillipo in quella squadra che, meravigliando tutti, conquistò l’oro olimpico.

Per questo, ritenendo di fare cosa gradita ai tanti appassionati di questo magnifico sport – a quelli che ancora ce l’hanno ben impressa nel bagaglio della memoria e nel cuore ma soprattutto a quelli della nuova generazione che non hanno avuto la fortuna di viverla – riportiamo l’intervista rilasciata oggi a Diego Scarpitti per ilmattino.it da Carlo Silipo che di quella impresa fu uno dei protagonisti.

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La leggenda Silipo celebra
l’oro olimpico di Barcellona ’92

di Diego Scarpitti

9 agosto 1992 – 9 agosto 2017. Riporta indietro di venticinque anni il quadrante della storia. Ritorna con la mente a quella storica e leggendaria finale della XXV edizione delle Olimpiadi di Barcellona 1992. Temperature luciferine non solo per il gran caldo. Ripercorre a ritroso la vittoria della medaglia d’oro del Settebello guidato magistralmente da Ratko Rudic, il “califfo delle piscine” (definizione di Franco Esposito nel libro «Dal vostro inviato»), soprannominato il “Baffone” dai pallanuotisti napoletani. In quella formazione stellare brillava di luce propria Carlo Silipo, all’epoca ragazzino ventunenne, nato il 10 settembre 1971, segno zodiacale della Vergine.

Bernat Picornell, calottina numero 12. Cosa evoca per Carlo Silipo quel contesto?
«Ricordo indelebile di una cavalcata senza precedenti. Non eravamo sicuramente nelle previsioni la squadra da battere. Negli anni precedenti la Spagna arrivava sempre in finale con la Jugoslavia e puntualmente perdeva contro quella corazzata inaffondabile. Smembrata la Repubblica Socialista Federale di Tito, nel 1992 i favoriti erano gli iberici padroni di casa. L’evento di chiusura dei Giochi olimpici non fu la maratona ma la finale di pallanuoto alla presenza dei reali Juan Carlos e Sofia nella speranza di vincere. Ho ancora i brividi addosso(mentre parla, i suoi occhi brillano). Sensazioni che auguro di vivere a tutti gli sportivi. Emozioni inspiegabili e indicibili. Immagine ancora nitida e fantastica».

Respirare e vivere il clima delle Olimpiadi un sogno che tutti vorrebbero realizzare in vita.
«Molti erano alla prima esperienza. Felici al villaggio olimpico: sembravamo come dei bambini all’Edenlandia. La delegazione americana si presentò con i professionisti (all’epoca partecipavano solo gli universitari). Rudic stranamente ci concesse la sfilata di apertura. Di solito era contrario a queste distrazioni, bellissime da vivere ma estenuanti. Una giornata sottratta agli allenamenti. Attenzione rivolta al Dream Team del basket statunitense: Barkley, Larry Bird, Ewing, Earvin “Magic” Johnson, Michael Jordan, Karl Malone, Pippen, Robinson. Momenti unici».

Deve ammettere che Rudic vi esasperò fino al limite della sopportazione. Chiedeste di alleggerire la preparazione: conferma?
«Si trattò di una preparazione intensa e mirata con carichi di lavori pazzeschi. Rudic portò una ventata di professionismo puro. Molti di noi non abituati a stress di carico mentali. Il nostro coach un programmatore a tutto tondo. I senatori del gruppo chiesero di alleggerire un po’, pur sposando in pieno il progetto. Fu un episodio che resterà impresso nella mia carriera sportiva e ha segnato il mio percorso di crescita».

Mario Fiorillo, i fratelli Franco e Pino Porzio, i due Sandro, Bovo e Campagna, il compianto Paolo Caldarella, Massimiliano Ferretti, Marco D’Altrui, Amedeo Pomilio, Nando Gandolfi, Francesco Attolico e Gianni Averaimo la formazione che salì sul gradino più alto del podio. Com’eravate?
«Spensierati ma disciplinati. Un bel gruppo, piacevole stare insieme. Il blocco napoletano della pallanuoto nazionale si distingueva parecchio: trasmettemmo mentalità vincente che mancava negli altri club. Mix di fantasia e tecnica. Scattò subito l’alchimia tra noi. Eravamo empatici in un’ atmosfera soprattutto goliardica. Iniziammo senza pressioni esterne ma inconsciamente sicuri per la fiducia che trasmetteva Rudic con le sue indicazioni: percepivamo qualcosa di importante. Bravi e fortunati in quell’anno per l’assenza della Jugoslavia».

Gara delicata e significativa lo scontro con i sovietici. Concorda?
«In semifinale incrociammo la Russia, l’allora CSI (Squadra Unificata post dissoluzione dell’URSS). A me toccò il gravoso incarico di limitare la punta di diamante Dmitrij Apanasenko. Superammo il turno e la finale si rivelò memorabile. Fu un crescendo di emozioni. Eravamo sicuri di combattere contro tutto e tutti: avversari, pubblico, gli arbitri, il cubano Martinez e l’olandese Van Dorp. Una battaglia interminabile. Finì nel migliore dei modi. 9-8 dopo tre tempi supplementari con un gol di Gandolfi a 32 secondi dalla sirena. Impresa leggendaria contro Rollan ed Estiarte».

Recordman con la Nazionale: il più longevo con 15 anni di successi e 482 presenze con la calottina azzurra. Silipo è stato tra i giocatori che hanno scritto le pagine più belle della storia della pallanuoto italiana. Bronzo alle Olimpiadi di Atlanta ’96, campione del mondo a Roma ’94, due medaglie d’oro agli Europei di Sheffield ’93 e Vienna ’95 e ai Giochi del Mediterraneo di Atene ’91 e Canet ’93, oro e argento in Coppa Fina rispettivamente nel ’93 e ‘95.
«Mi fa davvero piacere. Ho partecipato a tantissimi tornei ufficiali e a quelli preparatori in vista delle grandi competizioni. Partite no stop».

Napoli sempre ben rappresentata. Alla Canottieri prima (1989 – 1993) e poi al Posillipo (1993 -2006): sette scudetti, tre Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe. Un palmares invidiabile il suo.
«Rapporto profondo e inscindibile con la città. Quando il Recco si fece avanti, non me la sentii di voltare le spalle a Napoli e al Posillipo. Rinunciai e cambiai idea prima di firmare. Scelsi serenamente. Prevalse l’attaccamento a Napoli”. Speriamo che quest’appartenenza possa fungere d’esempio per tanti altri».

Allievo di Paolo De Crescenzo, ne prese il posto sulla panchina rossoverde (2007 – 2011).
«Paolo maestro di vita e di sport. Unico nel suo genere. Non può avere eredi. Bellissime e sentite le parole del figlio Francesco al funerale. Paolo creava famiglia ovunque, si apriva, dava tutto se stesso. Di un livello superiore. Valida l’idea di dedicargli la mattonella nella piscina sociale a Mergellina. Paolo una risorsa di tutta Napoli. Un ricordo perenne ed evocativo per i bambini che entreranno in vasca. Un patrimonio da trasmettere di generazione in generazione».

Il piccolo Tommaso è il suo erede?
«Lo voglio tutelare. Come genitore non potrei chiedere di più. Mi dà tantissime soddisfazioni. Sta crescendo bene. Devo prendere esempio io da lui. Si impara tanto anche dai figli. Alla sua età non ero come lui».

Nella Hall of Fame: si sente una leggenda? Si considera un mito?
«Mai sentito superiore agli altri. Importante far star bene il gruppo. Leader si diventa quando non lo si è. Quando si fa di più per i propri compagni e per gli altri. Mi piaceva farlo. Se potevo dare una mano ben volentieri. Riconoscimenti e attestati di stima gratificano sempre. Penso di aver dato qualche insegnamento positivo».

La rivedremo presto in panchina?
«Alla base devono esserci le motivazioni. Una fiammella accesa porta a far credere quello in cui credi al tuo team. Accetterei se mi proponessero un progetto credibile e non un’offerta economica. Il mio più grande rammarico non aver allenato gli USA nel 2014. Sarebbe stato bellissimo diventare selezionatore. Chissà se si ripresenterà una sfida analoga. Non scartiamo ipotesi. Mai dire mai. Tutto può succedere».

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PALLANUOTO, NON È QUESTIONE DI COPPA

05/08/2017 In Editoriale

C’è stato in questi giorni un battage mediatico all’incontrario sulla notizia della mancata iscrizione della squadra di pallanuoto del Posillipo all’Euro Cup, artefice ovviamente più la stampa specializzata che quella di opinione.

La notizia ha gioco forza innescato i commenti degli appassionati di diverso orientamento.  Più i contrari che i favorevoli, a dire il vero, fuori ma soprattutto dentro il Circolo.

Contrari perché? Forse perché una società blasonata come il Posillipo rinuncia a partecipare ad una prestigiosa competizione?

È davvero questo il motivo del dissenso? Probabilmente si, se qualcuno, non conoscendo le dinamiche economiche che (con poche fortunate eccezioni) caratterizzano questo sport, trova la decisione inspiegabile.

Qualcun’altro, invece, profondo conoscitore di questa realtà, perché ben addentro per averla vissuta in prima persona fino a qualche giorno fa (e per continuare tuttora a viverla da altro privilegiato osservatorio), coglie al volo l’occasione di speculare sul dissenso – rilasciando anche interviste di discutibile contenuto, farcito di nefaste opinabili profezie – forse per mascherare rivalse personali, sbandierando ad alta voce rivendicazioni del ruolo di strenuo – ultimo? – difensore della pallanuoto nel Circolo.

Rinuncia alla Coppa non è sinonimo di rinuncia alla pallanuoto. Più semplicemente significa scelta di dirottare risorse economiche (anche non di poco conto) da un torneo che è solo una lussuosa “vetrina” internazionale e nulla di più verso investimenti più proficui nell’ambito della stessa pallanuoto, però sul versante interno, distribuite fra campionato e settore giovanile. In questo sport, infatti, diversamente da altri (come il calcio, ad esempio) le due coppe europee non danno alle società partecipanti alcun ricavo ma comportano solo costi.

Il vicepresidente sportivo Triunfo, del resto, ha espresso idee molto chiare al riguardo, in totale condivisione col suo omologo Parente ed in primis col presidente Semeraro. Il Posillipo vuole tornare ad essere la culla dello sport napoletano. Per farlo, però, è prioritario mettere mano con decisione al risanamento dei conti, anche a costo di qualche inevitabile sacrificio e di scelte che di primo acchito possono risultare sgradite.

Il caso vuole che in queste ore, a pochi chilometri da qui, un’altra società – giovane ma in pochi anni pervenuta ai massimi livelli della pallanuoto – annuncia di voler allestire per il prossimo campionato una squadra composta prevalentemente da atleti “di casa” provenienti dal settore giovanile e di voler ripartire le risorse economiche disponibili tra pallanuoto, nuoto e triathlon.

Non è più tempo, allora, di chimere (né a maggior ragione di illusionisti ed imbonitori) ma è ora di ragionare, decidere e soprattutto operare con i piedi saldamente ancorati alla reale dimensione di questo sport –  affascinante e bellissimo quanto si vuole ma pur sempre (con rara eccezione) dilettantistico – e delle società che lo praticano non da solo ma unitamente ad altre discipline meritevoli di pari rilevanza e dignità.

In chiusura rassicuriamo quel giovane inesperto cronista, che non ha avuto la fortuna di conoscere il grado di passione con cui i soci circondavano la squadra di pallanuoto dei Postiglione, dei Porzio, dei Fiorillo e dei Fiorentino, nel Circolo, alla Scandone e, con carovane di auto e pullman al seguito, anche nelle trasferte di campionato: quelle “comode” di Caserta (per assistere agli epici “scontri” per il titolo col Volturno di Sapienza) e di Roma (per andare a “strappare” ai capitolini uno scudetto che credevano di avere già sulle calottine), ma anche quelle più disagiate (per tifare contro l’avversario “classico”, il Pescara di Pomilio senior). Stia tranquillo, i soci del Posillipo sono tutt’altro che “idrofobi”!

Area Comunicazione

P.S. Questo spazio non è “riservato” ma ”open”, lo abbiamo già detto in sede di presentazione della nuova pagina web e lo ribadiamo nella circostanza. È aperto alla partecipazione di quanti – non necessariamente soci – intendono portare un contributo di idee e di opinioni, avviando un dibattito su temi che direttamente o indirettamente riguardano l’attività del Circolo sul versante sportivo e sociale. Come in questo caso. *

LA RINUNCIA ALL’EURO CUP E IL FUTURO SPORTIVO DEL CIRCOLO

03/08/2017 In Editoriale

Il Circolo Nautico Posillipo esiste perché esistono le sue sezioni sportive e non potrebbe essere diversamente.

La storia del sodalizio rosso verde è una storia di sport, che ha visto il club di Mergellina sul tetto del mondo per oltre un ventennio. Una permanenza incontrastata in tutte le discipline olimpiche praticate nel Club.

Oggi, purtroppo, dopo una riduzione dei budget iniziata dieci anni fa, che tutte le Sezioni sportive hanno subito tranne una, il Circolo Posillipo deve pagare una sensibile riduzione di successi in campo nazionale ed internazionale, avendo ridotto il numero di atleti di élite e delle squadre giovanili.

Nel corso dell’ultimo decennio Sezioni sportive che erano il fiore all’occhiello, come il canottaggio e la scherma, sono state decimate. Nel quadriennio 2004-2008, ma anche in quello precedente, il numero di titoli italiani, europei e mondiali vinti dal club rosso verde era impressionante. Basta farsi un giro nei saloni del sodalizio per vedere i trofei vinti da tutte le Sezioni nel periodo che va dagli anni ottanta al 2008.

Purtroppo, il sacrificio imposto a tutte le Sezioni sportive non è servito a lasciare il Posillipo sul gradino più alto del podio nella pallanuoto, l’unica che ha subito meno riduzioni delle altre. Il gioco al rialzo degli ingaggi, che si è instaurato nel mondo della pallanuoto, ha di fatto depauperato le casse del Sodalizio, che doveva fare i conti con l’economia reale. Le conseguenze sportive sono state il blocco del riempimento delle bacheche dei trofei. La stessa pallanuoto giovanile ha pagato lo scotto delle fuoriuscite economiche oltre misura.

Sfido chiunque ad entrare nel Circolo e trovare fra gli innumerevoli trofei, quei pochi con la data che sia oltre il 2010. In questi ultimi anni ci ricordiamo della vittoria della coppa LEN nella pallanuoto ma ricordiamo anche a che prezzo è stato raggiunto questo traguardo.

Oggi il Posillipo ha nuovamente scelto di investire sullo sport, sul suo vivaio, sulla tradizione di un Club che ha regalato alla Città e al Paese intero atleti olimpionici del calibro di Sandro Cuomo, Diego Occhiuzzi, Raffaello Caserta, Raffaello Leonardo, Valter Molea, Marco di Costanzo, i fratelli Porzio, Francesco Postiglione e Mario Fiorillo. Ho citato volutamente solo le medaglie olimpiche, perché se avessi voluto citare anche i campioni del mondo ci voleva un’intera pagina. Per non parlare dei campioni italiani e atleti facenti parte delle squadre nazionali, fra cui ci sarebbe anche il sottoscritto. Tutti nati e cresciuti al Posillipo!

Ecco cosa oggi il Posillipo vuole tornare ad essere: la culla dello sport napoletano, il Club che ha creato i più grandi atleti che la Città abbia avuto! Per fare questo dobbiamo partire dal risanamento dei conti e qualche sacrificio lo dobbiamo fare, ma già dall’anno prossimo ci ripromettiamo di incrementare rispetto al 2017 il budget di tutte le sezioni sportive, compatibilmente con le casse del Circolo, e di creare un percorso virtuoso che possa partire da tecnici di primo ordine per poter tornare in un quadriennio ad avere campioni fatti in casa.

Il mio sogno nel cassetto: vincere lo scudetto della pallanuoto con atleti nati al Circolo! Sarebbe bello sentir dire che per tornare a vincere nella pallanuoto ci voleva un vice presidente sportivo canottiere!

Vincenzo Triunfo
Vice Presidente Sportivo
C.N. Posillipo

ELEZIONI

20/07/2017 In Editoriale

Dalle ventunoeventiquattro di ieri, mercoledì, Vincenzo Semeraro è presidente del Circolo.
Vincenzo Triunfo, vice presidente sportivo, e Antonio Parente, vice presidente amministrativo, completano l’Ufficio di Presidenza.

Il nuovo Vertice del club si era presentato al giudizio del corpo elettorale con sei punti programmatici, punti che sintetizzano quelle che saranno le linee di gestione di questa amministrazione.

Punti che sono la rappresentazione nuda e cruda degli snodi cruciali che il Posillipo incrocerà sul suo cammino. Non rappresentano per nessuno una novità e non da oggi. Chiunque segua gli accadimenti riguardanti il Circolo ben li conosce. Ma adesso sono “fissati” a chiare lettere e stabiliti come obiettivi prioritari da perseguire nel quadriennio che si apre.

Ad iniziare dal “rilancio” della trattativa col Comune per risolvere la querelle sulla locazione o per provare ad acquistare la “nostra casa”, passando per l’auspicata (da troppo tempo) revisione dello statuto sociale e per l’improcrastinabile riequilibrio dei conti, fino alla maggiore attenzione al decoro della casa sociale, sono questi i temi su cui si misureranno la capacità di governo ma anche la fattiva – meglio, costruttiva – necessaria partecipazione di tutte le componenti, in un afflato che presuppone quella che è probabilmente la più difficile delle operazioni da mettere in campo: il recupero dell’orgoglio rossoverde e, prima ancora, della perduta coesione sociale.

Un compito non facile, quindi, attende oggi i protagonisti di questo processo, nessuno escluso, ma nemmeno impossibile, se tutti gli “attori” chiamati in causa sapranno e vorranno di nuovo “fare squadra” e mettere così il Circolo nelle condizioni di affrontare adeguatamente e superare alla grande le sfide che lo attendono per continuare a scrivere memorabili pagine di sport e a farsi promotore di sempre più numerose iniziative nel campo della solidarietà e dell’inclusione sociale.

Con questi auspici, interpretando anche i sentimenti del corpo sociale, la Redazione formula al presidente Semeraro e al Consiglio Direttivo tutto i più fervidi cordiali auguri di buon lavoro.

Area Comunicazione

Il nuovo portale del Circolo Nautico Posillipo

16/02/2017 In Editoriale

Il portale web del Circolo Nautico Posillipo si presenta oggi rinnovato. Rinnovato non solo e non tanto nella grafica quanto soprattutto nella struttura e nei contenuti. Maggiore performance, quindi, forte di un impianto potenziato da nuove sezioni, più che semplice new-look, risultato di un restyling che ne rende comunque più gradevole la navigazione.

Rinnovato per essere – come suole dirsi – “al passo coi tempi”, un passo che mai come in questi anni ha conosciuto nel campo dell’informatica e dell’informazione ad essa collegata un’andatura tanto veloce.

Rinnovato per rispondere con maggiore efficacia alla “domanda” dell’utenza. Da oggi, infatti, i visitatori del nostro portale – soci, estimatori ed amici del Circolo, supporters ed aficionados dello sport rossoverde, nonché last but not least professionisti dell’informazione – vi trovano una homepage più intuitiva, una gerarchia più chiara, una struttura più flessibile in grado di fornire un accesso più immediato e completo alle notizie sulla vita del Club, riguardo principalmente alla sua mission sportiva ma anche alla sua forte connotazione di crescente impegno in favore del sociale.

E così in alto, sotto le ampie immagini in scorrimento e ugualmente nella colonna a destra della home page, si trova il menu che permette di navigare con un clic tra le sezioni dedicate alle discipline sportive che diventano sette mini homepage all’interno di quella principale, ognuna con la sua testata di riconoscimento.

È rinnovato, poi, per essere interattivo e non più unidirezionale nel veicolare notizie sulla vita del Circolo a quanti (anche solo occasionali o casuali frequentatori) vi accedano per ragioni di mera conoscenza o vi facciano ricorso per motivi di lavoro. Nell’era dei social  ci è parso che un portale web, che non si limiti a tanto ma che – accanto alle consuete pagine facebook e instagram, con le distinzioni e separazioni dovute alle diversità di funzioni – si “apra” al dialogo con il visitatore,  possa rappresentare un ulteriore elemento di costruttiva comune esperienza, un valore aggiunto nel quotidiano rapporto fra il Circolo ed il territorio, oggi non più quello di suo storico radicamento ma il “villaggio globale” del secondo millennio.

Su questa falsariga, appunto, da oggi sono presenti nella homepage di cnposillipo.org due nuove rubriche, L’Editoriale e Scrivi alla Redazione: Parliamone.

Delle quali, l’una non solo si propone come classica rubrica di approfondimento, delle news o degli avvenimenti salienti della nostra attività, ma ambisce ad ospitare interventi di “addetti ai lavori” che intendano partecipare – aprendo o allargando un dibattito – per offrire il loro contributo di idee e di opinioni su temi di attualità che investano il mondo dello sport – segnatamente le discipline praticate dal Posillipo – ed il tessuto socio economico nel quale l’attività del Circolo si esplica.

L’altra rappresenta a sua volta una finestra aperta al dialogo coi visitatori che vogliano intervenire su quegli argomenti di carattere sportivo e sociale che possano interessare direttamente o di riflesso l’attività del Circolo, per esprimere o richiedere un parere o un giudizio.

Ad essi, quindi, passiamo ora la parola, auspicando di ricevere il loro gradimento ed invitando anche ad inviare segnalazioni o suggerimenti che possano ulteriormente migliorare questa nuova pagina web. Per la cui realizzazione ci siamo avvalsi del prezioso paziente contributo dei professionisti di Rif Raf srl, cui va tutta la nostra gratitudine se dal loro know-how sono arrivate sempre puntuali soddisfacenti risposte ad ogni nostra richiesta.

Bruno Caiazzo
Presidente
Circolo Nautico Posillipo