L’OTTIMISMO DEL CT DI SPADA SANDRO CUOMO: «NAPOLI HA UNA MARCIA IN PIÙ»
DAL ROMA DEL 16 MARZO DI SALVATORE CASTIGLIONE
NAPOLI. A poco più di 100 giorni dall’ inizio dell’ Olimpiade di Tokyo anche la scherma è costretta a fare i conti con il Coronavirus. Rinviate le gare di Coppa del Mondo, i Grand Prix e i Mondiali Giovanili dal comitato esecutivo della Federazione Internazionale nel momento più delicato della stagione, in cui resta ancora aperta la lotta per le qualificazioni individuali ai Giochi.
Nonostante il movimento italiano abbia già strappato il pass olimpico con le squadre di spada, fioretto e sciabola, sia femminili che maschili, lo stop alle competizioni priva gli atleti e i Ct degli ultimi e fondamentali test valutativi.
Abbiamo fatto il punto della situazione con Sandro Cuomo (nella foto), ex olimpionico, ora timoniere della nazionale di spada.
- Cuomo, siamo di fronte a una grande emergenza e lo sport internazionale è fermo: persino la fiaccola olimpica è stata bloccata. Come crede che questa pandemia impatti sul movimento schermistico internazionale?
«C’è una grande incertezza da parte di tutti. Noi italiani siamo relativamente tranquilli perché le squadre sono qualificate, ma mi metto nei panni di chi avrebbe ancora l’ occasione di conquistare il pass olimpico e vede l’ opportunità messa a repentaglio dal Covid19. Ora però è importante salvaguardare la salute del pianeta ponendola davanti a tutti gli interessi. Presto per dire se ci saranno i Giochi, quando intravedremo un’uscita globale, potremo pianificare».
- Sta dando dei lavori da svolgere a casa ai suoi ragazzi?
«Tutti gli atleti sono seguiti dai loro preparatori e si allenano nei limiti consentiti. Ho detto ai ragazzi di impugnare l’arma anche solo venti minuti al giorno per non perdere l’abitudine nei piccoli movimenti. Di solito, la vigilia di un’Olimpiade è il momento più intenso e più importante per un atleta. Speriamo che l’emergenza rientri presto, Napoli dovrebbe anche ospitare il ritiro della spada e i Campionati Italiani Assoluti in programma dal 4 al 7 giugno al PalaVesuvio».
- Come scorre la sua vita in questi giorni?
«Mi alleno tanto e faccio lavorare anche i miei figli perché non perdano la continuità. È piacevole potersi dedicare ai piccoli lavori di casa, per la felicità di mia moglie. Ho riscoperto la gioia di trascorrere il tempo in famiglia, spesso si va scappando e si comunica poco».
- Napoli sta reagendo con solidarietà e flashmob.
«Noi napoletani abbiamo una marcia in più, ce l’ abbiamo nell’ indole: siamo capaci di trasformare le difficoltà in opportunità. Ne usciremo a testa alta».
dal Roma di lunedì 16 marzo – di Salvatore Castiglione
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