Presidenti delle maggiori federazioni regionali, presidenti, direttori generali e tecnici di società sportive si sono dati convegno ieri nell’affollato Salone dei Trofei del Posillipo, chiamati a discutere su opportunità, sviluppo e proposte per lo sport giovanile
Fautori ed organizzatori dell’importante iniziativa l’avv. Ivan Simeone, che ha moderato il dibattito, coordinatore Commissione Sport dell’Associazione Rinascimento Partenopeo, presieduta dall’avv. Riccardo Guarino, e l’avv. Claudio Russo, che ha introdotto il convegno, vice coordinatore Commissione Sport del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, di cui è coordinatore l’avv. Eduardo Chiacchio al quale sono state affidate le conclusioni.
Nel suo indirizzo di saluto il presidente del Posillipo, Aldo Campagnola, ha rimarcato, tra l’altro, l’importanza della recente riforma dello sport che gli riconosce un valore che va ben al di là dell’aspetto prestazionale sportivo, con un preciso indirizzo politico strategico che va colto e questo convegno ne rappresenta l’occasione migliore. Ha poi sottolineato l’importanza del tema della salvaguardia, della tutela, della sicurezza, della legalità, sul quale il Posillipo è tra i pochissimi circoli sportivi che hanno adottato il modello della legge 231/2001 per la prevenzione dei reati, nominando al suo interno un apposito organismo di vigilanza. Due apparati normativi che affermano la centralità dello sport, grazie al quale si formano gli esponenti della società civile del futuro.
A sua volta il direttore tecnico ed allenatore della prima squadra di pallanuoto del Posillipo, Pino Porzio, intervenuto nella prima delle quattro sessioni di lavoro, ha ricordato che in Canada, dove ha vissuto l’esperienza di capo allenatore, come pure negli USA i ragazzi praticano sport per avere l’opportunità di accedere all’Università senza pagare la retta mentre in Italia, invece, il rapporto fra sport per i giovani e istituzioni – parliamo quindi di sociale e cultura – è un problema serio da sempre, atavico. Ha poi dichiarato che il suo lavoro è sicuramente tecnico e con gli allenatori sicuramente anche di formazione, ma soprattutto di crescita degli atleti quando sono giovani, aiutandoli e supportandoli nella crescita. La relazione fra istituzioni, scuola e sport, ha ribadito, deve assolutamente migliorare, perché le istituzioni hanno un dovere sociale verso lo sport e non possono sottrarsi all’impegno di investire in infrastrutture, investire nello sport come contributo serio alla società.
| Area Comunicazione
| Ph:Pierpaolo Capano