Letto l’articolo di stamane sul mattino e letta la lettera di dimissioni del presidente in cui accusa i consiglieri allo sport e il sottoscritto di avere sforato il budget trimestrale, che come nella mia risposta sottolineato è una cosa mai vista e discussa in consiglio, oltre ad essere un’anomalia rispetto all’analisi del budget annuale da rispettare -Noi siamo vincolati su un budget annuale e non giornaliero, mensile o trimestrale-, mi sembra opportuno far mettere in bacheca questa lettera di seguito riportata:
Mi sembra doveroso chiarire alcuni passaggi dell’articolo del mattino di stamane: il sottoscritto e alcuni membri del consiglio direttivo, all’indomani dell’approvazione del bilancio 2018, in cui emergevano interessanti aspetti positivi relativi all’inversione di tendenza del nostro sodalizio nella riduzione dei costi, quali quelli relativi alle attività sportive e un contestuale aumento dei ricavi da parte di quasi tutte le attività, accompagnati da una indubbia percezione di una rinata effervescenza delle attività sociali, culturali e sportive, che si sono manifestate durante il 2018 e l’inizio del 2019, hanno, purtroppo, constatato che:
La straordinaria gestione dell’evento “acquisto sede”, che da tempo ci mantiene in una sorta di limbo tra il “compro e non compro”, ci pareva, ad oggi, ancora condotto in maniera non chiara. Non si è mai compreso quale fosse il percorso programmato per il reale progetto di acquisto, coadiuvato da un concreto programma finanziario e con quale strategia avremmo dovuto far fronte a tale onere. L’intero gruppo sport del consiglio, a onor del vero non solo i consiglieri sportivi, ha considerato sempre di sottoporre all’assemblea tutte le perplessità sul “modus operandi” intrapreso; e ha richiesto che nascesse quanto prima, in maniera organica e trasparente, un coinvolgimento dell’intera casa sociale nello sviluppo del progetto relativo a tale fondamentale e importantissimo investimento che il Circolo dovrebbe realizzare da qui a pochi mesi e che rappresenterá una delle sfide più importanti da intraprendere nella storia del nostro amato sodalizio.
Ma, soprattutto, abbiamo sempre ritenuto che se in futuro la questione non fosse stata affrontata, da parte della governance del Circolo Posillipo, con il dovuto rispetto e con la dovuta attenzione, il rischio che lo stesso Circolo fosse potuto incorrere in un ulteriore problema finanziario sarebbe stato alquanto elevato.
Questo timore è indubbiamente incrementato dopo aver ascoltato alcuni ragionamenti provenienti da una parte del consiglio e che deliniavano chiare perplessità nel coinvolgere l’assemblea sui grandi temi che dovrebbero traghettarci verso l’acquisto della sede. Ragionamenti che difettavano del vizio di essere stati calati dall’alto, privi di qualsiasi analisi relativa a un serio progetto di accantonamento di risorse finanziarie e di spiegazioni da fornire ai consiglieri su come queste cifre sarebbero state sottratte al budget 2019.
Budget già ridimensionato e necessario al corretto funzionamento di tutta la macchina amministrativa e finanziaria del sodalizio.
In conclusione, non abbiamo mai riscontrato uno sforamento di budget delle sezioni sportive nel trimestre appena concluso; né tanto meno è mai stata discussa la cosa in un consiglio in maniera seria e documentata. In contrapposizione a ciò che leggo in questo articolo, sullo sforamento del budget, posso affermare che il bilancio 2018, approvato pochi giorni fa, ha evidenziato un netto aumento dei ricavi e un indubbia razionalizzazione dei costi proprio nel comparto sportivo del Circolo Posillipo.
Del resto, per chi gestisce società sportive complesse, come quella posillipina, sa bene che le componenti finanziare durante l’arco dell’anno sono estremamente altalenanti e suddividere in analisi trimestrali i costi e ricavi, senza un opportuno fattore correttivo che epuri l’andamento dal vizio di un percorso sinusoidale, rende praticamente inutile qualsiasi analisi frazionata rispetto all’anno solare.
Sono certo che lo stop forzato, dovuto a queste dimissioni, non infliggerá alcuna battuta di arresto al trend positivo in cui ci eravamo incanalati.
Anzi, consentirá all’assemblea dei soci di scegliere serenamente, alle prossime elezioni, tra chi vorrá incamminarsi verso un percorso di monitoraggio reale dei costi e di programmazione e progettazione pluriennale delle grandi sfide da affrontare e chi invece vorrá ancora navigare a vista.