VITTORIA SCUDETTO DELL’UNDER 20 A VITERBO. IL COMMENTO DI BRANCACCIO IN UNA INTERVISTA DI DIEGO SCARPITTI
«Dopo l’ottima Final Six sono soddisfatto dello scudetto vinto con pieno merito dai ragazzi dell’under 20. Due anni di crescita esponenziale e la stagione non è ancora finita: in gioco ancora l’under 15 e 13. Ringrazio di cuore chi ha creduto in me». Sorride Roberto Brancaccio sul piano vasca e si complimenta con i protagonisti di una cavalcata trionfale, conclusasi a Viterbo in maniera eccezionale. Entusiasmo alle stelle per il tecnico rossoverde, che nel 1996 aveva già conquistato il titolo nazionale juniores (all’epoca si chiamava così) contro il Bogliasco (5-3). «Impagabile e indescrivibile rivincere lo scudetto a distanza di 23 anni da allenatore: sono felice di far parte della Storia del Posillipo e di aver contribuito a questo significativo successo».
Prototipo del coach che lavora in silenzio, lontano dai riflettori, cresciuto con il «professore della pallanuoto», il compianto Paolo De Crescenzo, che dosa le dichiarazioni e mette in primo piano la forza del collettivo, Brancaccio riserva speciali ringraziamenti. «Dedico il trionfo a mia madre Giovanna, che da lassù mi segue costantemente, a papà Ernesto, a mia moglie Rossella, alle piccole Roberta e Anna. E naturalmente al fantastico team». Tra i tanti meriti di Brancaccio quello in particolare di aver ricreato, con l’intero staff sportivo, il senso di appetenza e una vera e propria identificazione al Circolo. Vivaio valorizzato a dovere. Non a caso Giampiero Di Martire ha totalizzato una cinquina in finale contro la Roma Nuoto (battuta ai tiri di rigore 12-9), premiato come miglior marcatore (insieme al giallorosso Francesco Faraglia: 7 gol a testa) e miglior giocatore del torneo («già lo sapevamo», urlano dagli spalti).
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da ilmattino.it
di Diego Scarpitti